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lunedì 24 novembre 2014

No, l'Italia non è una corporation.

Prendiamo uno qualsiasi dei numerosi siti tramite i quali i "pro cattolei" propagandano la bufala della sovranità individuale, per esempio questo.
Troverete più o meno la stessa zuppa in tutti gli altri, ne ho preso uno a caso.
Tralasciamo per un momento di occuparci dell'U.C.C., l''Uniform Commercial Code, perché sarà oggetto di un prossimo post. Qui possiamo anticipare, per il momento, che non è affatto vero (al contrario di quello che sostengono i pro cattolei) che "l’UCC (Uniform Commercial Code) è il registro dei regolamenti  a cui tutte le Società e le Imprese del mondo ottemperano nello svolgimento delle proprie attività", affermazione che troverete ripetuta in tutti i vari siti dei cd. "sovrani".
Più semplicemente l'U.C.C. è un codice di commercio elaborato per uniformare la legislazione tra i vari Stati degli U.S.A. ed acquista valore legale solo una volta che ogni singolo stato degli U.S.A. ha adottato le norme dell'U.C.C.
Al di fuori della legislazione statunitense non ha senso parlare di U.C.C., men che meno ha senso dire che si tratta di norme applicabili in tutto il mondo (1) in quanto trattasi in realtà di norme che hanno valore solo all'interno degli U.S.A.
Sicuramente le norme dell'U.C.C. non trovano applicazione nel nostro paese, in quanto mai ratificate o fatte proprie dall'Italia.

Ma veniamo all'oggetto di questo post. 

Dopo avere fatto una breve digressione su bolle papali, legge del mare, diritto canonico e chi più ne ha più ne metta, facendone un minestrone come se tutti i fatti storici che sono seguiti al medioevo non avessero contato nulla, di punto in bianco nei vari siti dei sovrani pro cattolei si salta agli anni 30 del '900 e si dice che "l’Italia, ‘Republic of Italy,’ è di fatto una corporation iscritta alla S.E.C.  dal 1934 e sottomessa perciò alla regolamentazione americana, riservata a tutte le società di capitali privati".

E' un'affermazione falsa e priva di senso.

Il S.E.C., Securities and Exchange Commission (http://www.sec.gov/) altro non è che la CONSOB americana, ossia un ente che si occupa di controllare gli scambi azionari dei valori mobiliari sulle borse americane. Dal sito della S.E.C. (2) apprendiamo infatti che 

"E' responsabilità della Commissione:
- interpretare e far rispettare le leggi federali sui titoli;
- emanare nuove regole e modificare le norme esistenti;
- supervisionare l'ispezione di società di intermediazione mobiliare, broker, consulenti finanziari e agenzie di rating;
- sorvegliare organismi regolatori privati ​​nei titoli, campi di contabilità, e revisione contabile"

Insomma né più né meno quello che deve fare la nostra CONSOB.

L'Italia è registrata al S.E.C.?
Sì lo è, in quanto i titoli italiani sono evidentemente trattati nelle borse americane.
Il semplice fatto di essere registrata al S.E.C. non fa, evidentemente, dell'Italia una "corporation di diritto privato" come sostengono i pro cattolei.
E'sufficiente andare sul motore di ricerca della S.E.C. per rendersi conto del risultato:



Quella sopra è la schermata che troverete su tutti i siti dei "sovrani" e con la quale pretendono di dare dimostrazione della loro paranoia. Il loro ragionamento è: siccome l'Italia è registrata al S.E.C. allora è una società come tutte le altre e siccome le società hanno delle proprietà allora significa che anche gli individui sono di proprietà dello stato.

Lasciamo perdere l'Italy Fund che è un fondo di Citybank che avrà chiamato così il suo titolo o perché le piaceva o perché (cosa più probabile) destinato ad investimenti nel nostro paese e concentriamoci sulla nostra repubblica.

In realtà se ben si guarda l'Italia è registrata come "FOREIGN GOVERNMENTS" ossia come pubblica amministrazione straniera.
Nella voce 8888 FOREIGN GOVERNMENTS sono anche registrati tutta una serie di enti o autorità pubbliche straniere, come dimostrano la schermate seguenti:



Addirittura c'è anche la Regina d'Inghilterra quale capo di Stato della Nuova Zelanda. Pure Elisabetta II è una corporation di diritto privato?

Vogliamo trovare una VERA società privata?
Eccola


L'arcinota Microsoft è rubricata alla voce 7372 - SERVICES-PREPACKAGED SOFTWARE assieme ad una lunga schiera di società dello stesso settore merceologico.

Altra prova con la Ford


Volete farvi un'idea vostra di come stanno le cose?
Andate a questo link


e digitate il nome di qualche compagnia americana che conoscete e vedrete che la troverete (a differenza dell'Italia e degli altri Stati) rubricata secondo la categoria merceologica.

In definitiva la registrazione al S.E.C. è un fatto del tutto neutro, che sta solo a significare che un determinato Stato, società o ente ha dei titoli quotati nelle borse americane.

Quello che conta è il titolo per cui vi è la registrazione: e l'Italia è registrata come "FOREIGN GOVERNMENT" a differenza di quelle che sono le società private.

Sempre sul sito della S.E.C. (2) si apprende che i titoli venduti negli Stati Uniti devono essere registrati alla S.E.C. e che l'emittente deve fornire accurate informazioni su di sé e sul titolo per consentire agli investitori di formarsi un giudizio adeguato.
Solo alcune categorie di titoli sono esentati dalla registrazione e sono:
- offerte private a un numero limitato di persone o istituzioni;
- offerte di dimensioni limitate;
 - offerte intrastatali [ossia all'interno di un singolo stato degli U.S.A.]; e
- titoli di municipi, stati [federati negli U.S.A.] e del governo federale U.S.A.

Tutti gli altri, compresi i governi stranieri, Italia compresa, se vogliono far trattare loro titoli nelle borse americane debbono registrarsi.
Ecco l'unico motivo per cui il nostro paese, allorché agisce come soggetto emittente titoli obbligazionari, è registrato presso una autorità di controllo americana sulle borse.

Solo i pro cattolei, ossia gente dalla mentalità complottista e che crede di masticare diritto senza nemmeno avere la più pallida idea della materia della quale a sproposito pretende di parlare, possono arrivare a sostenere che il nostro paese sia una corporation e non uno Stato: come se non avessimo una Costituzione, non ci fossero elezioni come se non avessimo tutti studiato come si è giunti all'unità d'Italia e alla liberazione dal nazifascismo.

Nel prossimo post una digressione sul perché voglio sbufalare l'assurda teoria della sovranità individuale.


martedì 18 novembre 2014

Il "Pro Cattoleo"

"Pro cattoleo precisa le conclusioni come incitazioni a nota spese ... oppure no...".
Sembra una frase sconclusionata ed in effetti, scritta così, lo è.
Ma questa frase è anche parte della trascrizione letterale di un'udienza civile tenutasi davanti al Giudice di Pace di Udine.
Non mi sono inventato nulla, ecco il video che è su youtube da alcuni mesi.


Perché inizio a parlare della bufala della sovranità individuale proprio partendo da questo video?
Semplice: perché quel video è la dimostrazione chiara del fatto che ciascuno dovrebbe parlare di ciò che conosce e di come questi personaggi che propagandano la sovranità individuale, in realtà, del diritto non conoscono praticamente nulla. Soprattutto è dimostrazione del fatto che costoro mai hanno frequentato un'aula di giustizia in vita loro se non in quelle, per fortuna di tutti rare, occasioni che li hanno visti protagonisti e delle quali si vantano in rete.

A proposito mi piacerebbe sapere davvero come sono finite in realtà le varie cause delle quali hanno postato le trascrizioni ma ne parlerò un'altra volta.
Di questa in particolare sono riuscito a farmene un'idea precisa e presto vedremo perché.

Ma torniamo al video ed al senso di questo post.

Non sono ingegnere e quindi non saprei mai dire se un calcolo dei cementi armati è stato svolto correttamente o no, non sono medico e non metto becco sui dettagli di un'intervento chirurgico, non sono uno scienziato e lascio a chi si occupa di fisica di pronunciarsi sulla particelle subatomiche.
Mai avrei la pretesa di dare consigli in campi estranei al mondo del diritto.

Insomma ci sono specialisti che hanno studiato anni in università e si sono fatti la gavetta negli ospedali, nei laboratori, negli studi tecnici e negli studi legali per potersi esprimere in maniera qualificata nel loro campo di attività.

Poi ci sono i praticoni, quelli che pensano di poter trattare qualsiasi materia, perché secondo loro chi se ne occupa in maniera "ufficiale" in realtà è, secondo i casi, un servo di Big Pharma, o delle multinazionali o del potere.
Costoro  non sono nemmeno sfiorati dall'idea che si stanno avventurando in campi estranei al loro sapere, con il conseguente rischio di prendere dei granchi pazzeschi.

In particolare nel diritto, quasi come nella medicina, tutti pensano di poter dire la loro. In fondo sono IO che ho la malattia e che conosco il mio corpo e tu medico cosa ne vuoi sapere? In fondo che ci vuole a leggere un articolo di legge che è lì scritto... niente di più facile ed alla portata di tutti!

No, non è proprio così!

Per scoprire perché, andiamo direttamente al minuto 11:34 del video (il resto sarà oggetto di altro post).

Siamo alle battute finali di un'udienza civile nella quale il convenuto non si è costituito in giudizio ed è stato dichiarato contumace.
Il giudice sta dettando il verbale d'udienza che, come è prassi, viene scritto manualmente da un avvocato.
Nel dettare il giudice dice: "... il proc. attoreo precisa le conclusioni come in citazione... ha nota spese oppure no?" Alla risposta negativa dell'avvocato dell'attore, il giudice continua dettando "... rimettendosi per le spese ... quindi la causa è ritenuta a sentenza".

Cosa significa quel passaggio?
In breve, e per farla semplice, il "proc. attoreo" è un'abbreviazione, una semplificazione in "slang giuridichese", comunemente usata: significa "il procuratore dell'attore", ossia l'avvocato difensore di chi ha promosso la causa.
"Precisa le conclusioni come in citazione" significa che l'avvocato difensore di chi ha promosso la causa, a conclusione della stessa, si è riportato alle stesse domande svolte nell'atto di citazione che è l'atto introduttivo del giudizio, quello dove si espongono al giudice i fatti e le ragioni di diritto che sostengono la domanda che viene svolta e si cita in giudizio l'altra parte.
Chiedendo all'avvocato dell'attore "Ha nota spese oppure no?" il giudice ha chiesto all'avvocato se avesse con sé la nota spese da produrgli: questo perché a conclusione del giudizio il giudice liquida in favore della parte vittoriosa le spese di causa. Non è obbligatorio depositare la nota spese ed in questo caso il procuratore dell'attore ("il pro cattoleo") non l'aveva predisposta, sicché il giudice ha fatto scrivere a verbale "rimettendosi per le spese" ossia che ci avrebbe pensato li giudice a liquidare le spese pur in assenza della nota.
Infine: "quindi la causa è ritenuta a sentenza" significa che il giudice ha trattenuto il fascicolo per poter prendere la sua decisione ed emettere la sentenza.

Tutto questo ascoltato da dei praticoni invece è divenuto qualcosa dal significato oscuro "Pro cattoleo precisa le conclusioni come incitazioni a nota spese ... oppure no...". Sembra quasi che uno strano soggetto che non si sa cosa ci facesse lì, il pro cattoleo, abbia precisato di concludere incitando qualcuno alla nota spese!!!
Per inciso, si sono sentiti pure in dovere di specificare che il "pro cattoleo" è un" favorevole cattolico", come se c'entrasse qualcosa

Qualsiasi avvocato o magistrato nell'ascoltare gli ultimi minuti di quel video mai avrebbe commesso quel grossolano errore di trascrizione. Nell'ascoltare tutto il resto si sarebbe fatto, invece, delle grosse risate!

Credo, a questo punto di essermi spiegato: tutti questi "sovrani" credono di masticare diritto e si sentono quindi in dovere di dare consigli al prossimo su cosa fare nel caso in cui si dovesse venire chiamati davanti ad un giudice civile o penale o se si dovesse ricevere una cartella esattoriale: in realtà non ne sanno nulla di nulla e farneticano attorno ad una materia difficile e complessa con il rischio di far danno a sé ed agli altri: il "pro cattoleo" sta lì a dimostrarlo.

Per questo d'ora in avanti io li chiamerò "pro cattolei": è il soprannome che voglio dar loro!

A proposito, come sarà finita questa causa? Ho motivo di ritenere che, nella volontaria contumacia del convenuto, il collega "pro cattoleo" (questa volta nel senso di procuratore dell'attore) possa avere sovranamente festeggiato assieme al suo cliente!

Cominciamo l'avventura

Mi presento. Dietro alla pseudonimo di Iusbunker che userò per scrivere in questo blog ci sono io che sono un avvocato che da vent'anni esercita la professione forense.
Coltivo svariati interessi e sono un assiduo lettore dei blog di debunkeraggio.
In effetti blogger come Paolo Attivissimo, col suo Disinformatico, Dario Bressanini con la Scienza in Cucina e Salvo Di Grazia col suo Medbunker, hanno riempito spesso il mio tempo davanti al pc.
Non ho mai potuto personalmente debunkerare nulla perché non ho le competenze tecniche per discutere di medicina, complotti lunari, undicisettembre, tecnologia ecc..
Però da qualche mese mi sono imbattuto in blog, siti e pagine facebook di sostenitori della cosi detta "sovranità individuale" una singolare costruzione secondo la quale gli Stati sarebbero in realtà delle Corporation di diritto privato che sarebbero stati pignorati da un certo O.P.P.T, e dunque non avrebbero più sovranità sui loro cittadini i quali con pochi semplici atti sarebbero in grado di sfuggire alla legge. Ovviamente tutto questo non è vero ed è anzi molto pericoloso darvi seguito.
Senza alcuna pretesa di voler competere con dei grandissimi blogger come quelli che ho citato sopra, ho però finalmente trovato una materia di debunkeraggio adatta alle mie competenze e così mi sono deciso ad aprire questo blog.
Questa è solo una presentazione, nei prossimi post comincerò a spiegare perché tutta la teoria della sovranità individuale è assolutamente campata in aria.
Sembra ovvio ad una mente razionale, ma posso garantire che diverse persone ci credono ciecamente. Forse per questi la lettura di questo blog sarà inutile ma ci sono comunque altri, magari indecisi, che potrebbero trovare qui argomenti seri per non cadere nella bufala.
Alla prossima!